Sinopsis (nelle parole dell’editore José Vicente Katarain)
“Morte alla Biennale di Venezia è molto di più di un giallo o di un poliziesco. È un ritratto scritto in tempo reale durante l’allestimento della 59esima Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia all’Arsenale, che è probabilmente uno fra gli eventi culturali più importanti al mondo, se non il più importante.
Il giallo è l’unico elemento di fiction, frutto dell’immaginazione della scrittrice Dulce Xerach, che mantiene i personaggi della saga dell’ispettrice Maria Anchieta, di cui questo è il quarto libro.
La novità è che si svolge ed è scritta in tempo reale durante il periodo fra il primo aprile e il 19 aprile del 2022, giorni in cui la Biennale era aperta al pubblico.
La sfida consiste nel risolvere un crimine in così poco tempo collaborando con la polizia di diversi paesi.
Non solo narra la fiction poliziesca ma anche la storia della preparazione della più importante Biennale d’Arte al mondo in tempo reale. Descrive, dal punto di vista di una outsider (poiché la narratrice principale è un’ispettrice della Polizia nazionale spagnola), il mondo creativo dove si trova, riflette i contrasti, le contraddizioni e come, la guerra della Russia contro l’Ucraina, è vissuta dal foro mondiale dell’arte, descrivendone il ruolo essenziale e silenzioso che, organizzazioni come questa, svolgono dalle retrovie culturali, mettendo in atto una diplomazia culturale in modo magistrale.
Il libro, nel bel mezzo di un’ investigazione di polizia, mostra lo stato dell’arte a livello mondiale con lo sguardo di una scrittrice familiarizzata con il mondo dell’arte per motivi personali e con la stessa Biennale, che lavora però come giornalista, la quale ci mostra, nel suo modo poco ortodosso ma fedele a sé stessa e al suo sguardo, alcuni messaggi importanti che l’arte anticipa sempre alla società, aprendo percorsi verso nuove idee che trasformano il mondo e che specialmente mettono in risalto il ruolo dell’artista donna e la sua qualità in questa biennale, facendolo in modo sempre appropriato e totalmente pertinente.
Possiamo concludere che si tratta di una cronaca reale di com’è l’allestimento della migliore Biennale d’Arte al mondo che costringe gli artisti e i visitanti a realizzare un’appassionante immersione nella storia, nella cultura e tradizione meno conosciute della mondialmente famosa Venezia, senza dimenticare la magia della città, che coinvolge tutta la storia, narrando delle indagini della polizia.